FESTIVAL TEMPESTE
Gholam Najafi e la rivincita dell'Afghanistan al Festival 'Tempeste'
Lo scrittore e rifugiato afghano è stato ospite ieri, martedì 9 novembre, presso l'Oratorio del Fanciullo di un appuntamento extra del Festival organizzato dalla città di Fasano
FASANO - È tornato ieri sera – martedì 9 novembre - con un appuntamento extra, al di fuori del calendario della terza edizione, il Festival “Tempeste – Immagini, suoni e racconti dal Mediterraneo”, la kermesse organizzata dalla città di Fasano con l'obiettivo di promuovere una cultura di pace e di convivialità fra le diversità.
Protagonista della serata, svoltasi presso l'Oratorio del Fanciullo di Fasano, è stato lo scrittore e rifugiato afghano Gholam Najafi che, dialogando con la direttrice di “Edizioni la meridiana” Elvira Zaccagnino e la docente di lettere Cinzia Cupertino, ha raccontato le tappe salienti della propria vita soffermandosi su spunti interessanti e riflessivi.
Gholam Najafi oggi è un uomo libero e realizzato ma per poter giungere a questa felice condizione ha dovuto prima conoscere la guerra, il carcere, la tortura, l'inarrestabile violenza dei talebani, la fame, la sete, il dolore della disperazione. A 10 anni ebbe il grande coraggio di scappare, di fuggire dall'invivibile Afghanistan, assieme casa e luogo della tortura. Solo cinque anni dopo ha viaggiato di nascosto da tutti, aggrappato al telaio di un camion per raggiungere l'Italia.
Da allora vive a Venezia ma non ha dimenticato e, anzi, cerca di trarre del positivo anche da quegli orrendi momenti vissuti, andando alla ricerca di un insegnamento. È proprio dalla volontà di costruire qualcosa di buono che, a maggio del 2021, Najafi è rientrato in Afghanistan per recuperare alcuni documenti per la richiesta di cittadinanza italiana ma con il sogno di poter costruire una scuola nel suo paese natale. Una scuola è un luogo in cui la cultura e la letteratura spalancano le proprie porte al mondo e alla conoscenza, ma è anche un luogo in cui ognuno può andare alla ricerca degli strumenti per poter costruire la propria libertà.
Purtroppo, però, i suoi progetti hanno dovuto fare i conti con l'avanzata dei talebani: il sindaco della città è stato assassinato e numerosi abitati si sono rivisti costretti a fuggire. Najafi ha assistito in prima persona all'arrivo delle milizie talebane riuscendo, fortunatamente, a mettersi in salvo ad Herat e a tornare a Venezia a metà luglio.
Il Festival Tempeste conferma la propria vocazione a creare bufere di pensieri e riflessioni facendo giungere alla considerazione che un altro mondo, senza conflitti e ingiustizie, è possibile, basta volerlo!
di Mattia Arconzo
10/11/2021 alle 06:02:39
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